Here's
GENOVA
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Sapore di clinto (terza parte)
Era,
inoltre, in ottima salute ed in buona forma fisica, al momento della morte;
e poi fumava, era alto così, largo cosi, pesava tanto eccetera-eccetera,
per quattro cartelle fittamente battute. Olcese aveva lungamente riflettuto sulle ipotesi dell'omicidio, immaginandosi, prima, il momento del delitto: Spagnolo ed il suo assassino che si fronteggiano, in piedi; questi che prende un tubo da ponteggi in mano (pensava che il delitto era stato consumato in un posto diverso da dove era stata ritrovata la macchina: su quella strada c'è movimento a qualunque ora, è l'unica strada, a parte l'autostrada, cioè, per andare da Genova ai piccoli centri della riviera di levante come Sori, Recco e, più in là, Rapallo e Chiavari; vista l'arma del delitto, ambientava la scena in prossimità di un cantiere edile), probabilmente a freddo, vista la mancanza di altre lesioni sul corpo e quindi la mancanza di colluttazione o di tentativi di ripararsi della vittima, e colpisce, forte, preciso, spietato. Poi l'assassino carica il cadavere in macchina, arriva sino a quel punto dell'Aurelia, cosparge il corpo di benzina (bucando il serbatoio per averla? Oppure il foro era per fare uscire la benzina dall'auto, già in fiamme, e quel bastardo aveva una tanichetta di plastica con cinque litri di super dentro?) accende il motore, se |
lo aveva
spento, mette il piede del morto sull'acceleratore, ingrana la prima e
lascia che l'utilitaria sfondi la barriera di legno e precipiti, incendiata
prima da lui, sulla scogliera sottostante. ================================ Fine modulo 7 ========================================
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Decise
di sorvolare (era o non era 'santo'?) e di dedicarsi allo scambio di banalità
e battute con la ragazza: sapeva che l'amico, cosi, per gusto intellettuale,
avrebbe riflettuto sul caso e magari, anche se non ci sperava, Giorgio
sarebbe arrivato con 'uovo di Colombo', "Fresco-fresco di giornata",
come diceva lui. Sapeva anche che, lasciando leggere quelle carte a Giorgio,
calpestava tranquillamente tutti i regolamenti, ma quel caso lo aveva
fatto incavolare così tanto che decise di fregarsene bellamente. Giorgio,
a ventisei anni, poteva dire di essere soddisfatto della sua vita e delle
sue scelte. Aveva avuto, per esempio, una carriera scolastica particolare:
arrivato a metà della quarta scientifico, aveva deciso di smettere
di studiare per realizzare rapidamente i suoi progetti, primo fra tutti
l'indipendenza economica dalla famiglia. Per qualche tempo fece una miriade
di mestieri strampalati: per trovare un lavoro serio, onesto e con una
retribuzione dignitosa, infatti, è indispensabile il congedo militare
(od il fatto di essere donna; ma non sempre!) Tre giorni
dopo, Olcese era intento ad un lavoro delicatissimo, o almeno così
parve a Mendolia che aveva messo un attimo la testa nell'uffìcetto.
In effetti il momento era cruciale: il commissario stava facendo tutta
una serie di considerazioni per fissare il periodo nel quale andare in
ferie. Giorgio uscì di casa di ottimo umore. La telefonata fatta ad Olcese mezz'ora prima, lo aveva divertito: povero Santo, che perdeva le staffe per un nonnulla! ================================ Fine modulo 8 ========================================
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Salì sulla sua 127 bianca e si guardò nello specchietto retrovisore: lavato, sbarbato, con i baffetti biondi lisciati ed i capelli quasi pettinati, sembrava una persona civile. Al suo buonumore contribuiva il fatto che, l'indomani, sarebbe stato in turno di riposo; cosa che gli avrebbe permesso sia di poter fare le ore piccole, quella sera, sia di potersi dedicare ad un passatempo a lui molto gradito l'indomani: poltrire a letto fino a mezzogiorno. Inoltre Titta, dovendo lavorare, non gli avrebbe rotto le scatole e lui sarebbe stato pienamente padrone del suo tempo libero. Sorridendo, da persona soddisfatta della sua vita, si tuffò nel traffico diabolico di via Carlo Barabino per andare a fare una visitina alla sua vecchia fiamma: Cinzia Righetti. "Non
riesco a capire perché, di questa storia, te ne voglia impicciare
tu che non c'entri niente. Hai un lavoro, probabilmente anche una ragazza
che, magari, ti ama; ma tu no, se non infili il naso in tutte le puzze,
non sei contento, non ci dormi la notte!" Cosa faceva Bruno Spagnolo la sera, dalle nove fin verso l'una? Giorgio continuava a chiederselo da un paio d'ore, seduto ad un tavolo tranquillo in fondo ad un'osteria di via Montesuello. ================================ Fine modulo 9 ======================================== |