Vede
la luce (elettrica, data l'ora!) nella gelida e tempestosa notte tra il
venti ed il ventun febbraio millenovecentocinquantacinque.
Sin dalla più giovane età mostra un notevole interesse per
la parola scritta, dipinta, spruzzata, graffita e incisa, con grande costernazione
del vicinato. Ha frequentato asili comunali (dove maturò una sfrenata
avversione per l'uovo alla coque), scuole elementari e medie e venne -inoltre-
segnalata, per molti anni, la sua presenza nelle varie classi del liceo
scientifico anche se, già portato -per temperamento- alle variazioni
ed all'imprevedibilità, cambiava istituto almeno una volta all'anno,
praticamente come i calzini.
Spinto verso nuovi e più ampi orizzonti -e caldamente sollecitato
da praticamente tutti gli insegnanti liceali di Genova e provincia- decideva,
alfine, di ampliare la propria conoscenza del mondo reale e raggiunse
la risoluzione di troncare gli studi, cominciando subito a lavorare e
cambiando moltissime occupazioni (tra cui qualcuna, perfino, anche pagata!).
Ama ripetere che la sua vita lavorativa ricorda quelle descritte nelle
biografie dei miliardari americani con decine di lavori, tra i più
disparati: fotografo, materassaio, venditore porta-a-porta, meccanico,
cameriere, buttafuori di un convento, piazzista, bidonista (ramo fregature,
non ramo fusti!), coloritore, neurochirurgo, idraulico, pastore sardo-protestante,
commesso, ballerino al Bolshoi, fattorino, cavia di ortopedia chirurgica,
disoccupato, piastrellista, posatore di moquettes, agrimensore, gruista,
pilota da rallye, traslocatore, sfasciamacchine, australopiteco, elettricista,
turafori, marmista, tassista abusivo, muratore, vignaiolo, saldatore,
eccetera. Fu anche interpellato da tal Renato Vallanzasca che cercava
un autista abile e veloce, ma non trovarono un accordo perché al
Nostro non sembrava un impiego continuativo. Le sue finanze, purtuttavia,
non arrivarono mai oltre pagina dieci delle suddette biografie.
Si trovò anche ad essere alle dipendenze del Ministero della Difesa,
per un breve -burrascoso- periodo di poco più di un anno, venendo
via amareggiato per l'esiguità degli emolumenti e per il fatto
che non veniva assolutamente apprezzata la sua pettinatura cotonata.
Cominciò a scrivere, però, durante quest'ultimo periodo,
aggiornando con la matita la stecca.
Tornato da questa ineguagliabile esperienza, trovò lavoro in una
fabbrica come montatore elettronico (come lo definivano alcune sue colleghe),
dove la sua innata cordialità gli consentì di instaurare
fraterni rapporti col direttore, arrivando perfino a non sghignazzare
troppo rumorosamente quando questi si ruppe una gamba. Per riempire le
vuote serate, si iscrisse ad una scuola serale dove apprese, in un anno,
le nozioni relative agli ultimi tre anni del corso da Perito Elettrotecnico
-oltre ad una sommaria infarinatura dei primi due anni- consentendogli
di superare l'Esame di Stato -al primo tentativo!- con una preparazione
assolutamente incredibile ed un punteggio decisamente imprevedibile.
A questo riguardo, il Nostro ama ripetere uno dei suoi motti preferiti:
Secondo le teorie dell'aerodinamica ed attraverso
esperienze effettuate nel tunnel del vento, è dimostrato che l'ape
non può volare; questo perché il suo peso, la sua massa
e la forma del suo corpo, in rapporto all'apertura alare, ne rendono il
volo IMPOSSIBILE. Tuttavia l'ape,
ignara di queste cognizioni scientifiche ed essendo dotata di notevole
risolutezza, non solo vola... fa anche il miele!
Tornato libero da impegni lavorativi e scolastici, conobbe un periodo
di ristrettezze economiche che gli consentì, perciò, di
accettare altri lavori come colf, entraîneuse, guardarobiera, mondina,
ballerina di tabarin, baby-sitter, ragazza-au-pair, lavori pur sempre
interessanti ma che, tuttavia, entravano rapidamente in conflitto con
la sua ostinazione a non volersi tagliare i monumentali baffi che inalberava
fieramente.
Rischiò
anche di imbarcarsi su una carretta battente bandiera svizzera (!), che
portava merci da Genova al Madagascar, via Capetown, con la qualifica
di secondo elettricista. Soffrendo, il Nostro, di mal di mare anche a
guardare una cartolina con i Saluti da Rimini, optò per uno studio
tecnico dove fece il disegnatore edile, usando innovativamente i polpastrelli
al posto dei pennini.
Venne alla fine assunto da una grossa società, dove cominciò
dalla gavetta più di quattro lustri fa. Ora, arrivato al cucchiaio,
occupa una posizione defilata ma essenziale, con mansioni così
delicate e riservate che all'Ufficio Paghe, ogni mese, lanciano la monetina
per decidere se fargli avere il cedolino stipendio o la lettera di licenziamento.
E' diventata, ormai, leggendaria -in quest'ambito- l'abilità del
nostro nel fabbricare monete con testa su entrambi i lati...
E' anche stato impegnato (tra il 2002 ed il 2003) nella realizzazione
del film "Invaxön - Alieni
in Liguria", dove ha prestato la sua significativa ed espressiva
maschera ad uno dei personaggi più festanti dell'intero film, ricevendo
unanimi consensi e smisurata ammirazione da parte di quasi tutti i suoi
parenti e la richiesta di autografo da parte di alcuni venditori che,
in mancanza dell'album degli autografi, gli sottoponevano contratti per
le merci ed i servizi più disparati. Ha investito gli emolumenti
ricavati da questa prestazione artistica per tentare di acquistare una
villa in Sardegna, dotata di caverna atta ad ospitare sottomarini e grande
fu la sua delusione quando seppe che l'ultima era stata comprata da un
omino lombardo. Per consolarsi dallo smacco, acquistò una tortagelato
che si sbafò all'istante.
I
SUOI HOBBIES
Personalità poliedrica ed, in definitiva, geniale, ha sempre avuto
grande creatività, senso artistico e stupefacente abilità
manuale.
Nell'arco della sua vita ha avuto molteplici poli di interesse: cominciando,
all'epoca delle scuole dell' obbligo, a manipolare il Pongo riusciva,
già dalla più tenera età, a modellare figure anatomiche
di imbarazzante realismo. In breve tempo la sua sfera di interessi si
è dilatata, coinvolgendo anche i graffiti che hanno sempre drasticamente
diviso i pareri della critica e della buoncostume. Poi, raggiunto un certo
equilibrio, ha iniziato ad interessarsi al plastimodellismo, realizzando
pregevolissime riproduzioni in scala di veicoli militari e di aerei, principalmente
dell'epoca della seconda guerra mondiale. E' stato premiato alla 18ma
Esposizione Europea di Basilea per il miglior modello realizzato nella
storia dell'umanità, oltre ad altri trecentottantasei riconoscimenti
minori.
Ancora adesso campeggia, nel soggiorno di casa sua, una dettagliatissima
riproduzione -realizzata in plastica, legno, leghe leggere e pacchi vuoti
di biscotti- del B17, la celebre Fortezza Volante, in scala 1:10: un gigantesco
modello con l'ingombro di due furgoni da lattaio affiancati. Famosa anche
la mirabile riproduzione della portaerei USS Saratoga lunga quasi quattro
metri, in scala 1:100, anche se il Nostro visse momenti di panico, non
riuscendo più a capire dove fosse finita il 26 giugno del 1980
(era in rada a Napoli, in navigazione presso Ustica o finita sopra l'armadio
della sua camera? Da quella data il Nostro, coadiuvato delle migliori
e più oneste menti dei servizi segreti occidentali stanno ancora
cercando, se non il modellino, almeno delle risposte...)
Non molti anni fa, scoprì -navigando in internet- l'affascinante
mondo delle chat (parola di provenienza genovese -da ciæti: chiacchiere,
pettegolezzi-, prontamente rubata dagli inglesi per lo stesso significato!)
dove è abilmente riuscito, in breve tempo, a scatenare autentiche
campagne di riprovazione nei suoi confronti, grazie ad i suoi modi dolcemente
arroganti ed affettuosamente presuntuosi; nel caso -poi- qualche sventato
gli conceda lo status di "operatore del canale", ama tiranneggiare
teneramente gli altri chatter obbligandoli -spesso- a prestazioni sessuali
virtuali contro natura, pena l'espulsione dal canale, la cancellazione
del contratto di connessione, l'esplosione del computer, la lettura e
la correzione di tutta la corrispondenza in cassetta (pubblicità
compresa!) e la cagliatura del latte fresco conservato nel frigorifero.
Attualmente, la sua vorace curiosità ed il suo estremo protagonismo
ha fatto in modo che creasse anche un sito internet (quello al quale siete
sventuratamente approdati!), stressando però un migliaio di amici
della chat (o meglio: ex-amici, a questo punto) per ottenere informazioni
basilari sul come realizzare questa nuova avventura della sua poliedricità.
Ama dire che l'idea di questo sito gli è venuta grazie al profondo
amore che prova per Genova e, parafrasando John F. Kennedy, ama ripetere:
Non chiederti cosa Genova può fare
per te; chiediti cosa TU puoi fare per Genova!
Si è anche interessato di fotografia (nel caso non ve ne foste
ankora accorti!) ricordandosi, alla fine, di levare il cappellotto copriobbiettivo
dalla macchina fotografica, prima di scattare, e bricolage, trasformando
genialmente barattoli di conserva in stuzzicanti portapenne.
LE SUE OPERE
E' celebre autore di lettere anonime, come quella avuta dalla Guardia
di Finanza sul conto del suo (ex) macellaio o quella ricevuta dal marito
dell'Adalgisa riguardante il corso di imbalsamamento -e le relative miracolose
resurrezioni- di quest'ultima. Noto anche per gustosi epigrammi, pazientemente
incisi su cabine del telefono e pensiline d'autobus, sagacemente capaci
di trovare la rima giusta alle parole come amica, razzo, mulo, fette e
via dicendo.
Famoso anche per i suoi aforismi, spesso privi di un senso immediatamente
percepibile, come Tanto va la gatta al lardo
che ci lascia il battellino, o per i suoi irresistibili paradossi;
tra tutti: Diffido sempre delle persone
che si dichiarano senza vizi, già questo mi sembra un vizio dei
più abietti!.
E' stato ghost-writer di alcuni tra i più grossi autori della letteratura
mondiale come Hemingway, Garcia-Lorca, Pasternak, Toninho Cerezo e sovente
il Manzoni stesso lo interpellava telefonicamente, alle ore più
impensabili, per chiedergli suggerimenti sulla trama de I promessi sposi.
Deciso ad uscire dall'anonimato, diede alle stampe il romanzo poliziesco
"Sapore di Clinto" nell'82, a
sue spese, ritornando nell'anonimato ed in bolletta con la velocità
del fulmine, nonostante tutte le favorevoli recensioni, di cui alcune
scritte anche ad altri. Preso da una crisi di sconforto, spezzò
la gambina della enne della sua Olivetti e decise di non scrivere più
(per quella settimana). Convinto, però, a ricominciare a scrivere
(dall'arrivo del lunedì successivo), cominciò a lavorare
ad una storia così bella, ricca di colpi di scena e complicata
che, dopo un anno, non ci si raccapezzava più.
Dall'81 ad oggi non ha pubblicato "Il Bellunese", romanzo d'azione
e thrilling politico; "Volando nel tempo", inquietante storia
di reincarnazione nel futuro; "Diario
di Bordo", una sorta di patchwork di riflessioni genialmente
banali sull'arte del vivere e sopravvivere; "Arte e poesia del surgelatore",
gustoso pamphlet che coinvolge un quarto di bue ed una testa d'agnello
in una torbida vicenda internazionale e "Baciami Cristina",
una storia che mescola sesso, amore ed origami in modo assolutamente originale.
E' diventato un famoso autore di lettere a quotidiani e riviste, un apprezzato
autore di lettere pornografiche -dove la sua approfondita conoscenza teorica
dell'anatomia si lega alla sua depravata fantasia con effetti assolutamente
imprevedibili- e di corrispondenze con amici, sbrigata in diverse lingue
del mondo. Le conoscenze linguistiche del Nostro, infatti, gli consentono
di litigare agevolmente con qualunque abitante del pianeta anche se lui,
per naturale modestia, afferma di non saper mandare chicchessia in cinese
mandarino. Ha, inoltre, firmato numerosi assegni (alcuni dei quali coperti)
e diversi pagherò.
Per finire, la sua cultura di nozioni inutili è assolutamente sterminata.
DOVE
LO SI E' CITATO
- Il Secolo XIX del 160573; Il Lavoro della stessa data.
- L'Eco di Genova del 150282.
- La Gazzetta del Lunedì del 290382, Il Corriere Mercantile della
stessa data.
- Il Secolo XIX del 010482.
- Il Lavoro del 140482.
- Il Corriere della Sera del 290282.
- La Repubblica del 251282
- Der Frankfurter Allgemeine del 310683
- The Washington Post del 072183 (Non fatevi fuorviare dalla data americana!)
- Il Secolo XIX del 010184 più altre ottocentosessantaquattro citazioni
su altre testate, compresa una di Canton, in Cina.
- Panorama e L'Espresso (tutte le annate dal '78 al '90).
- Cronaca Vera, Le Ore, La Coppia, Fermoposta (annate varie). B
- Bollettino dei Naviganti del giorno di Pasqua del 1985.
- Bollettino dei protesti.
- Pretura Civile e Penale.
- Giudice conciliatore.
- Rapporti vari dei Carabinieri, della Polizia, della GdF, del Sisde,
del Sismi, del Sinfai e delle Polizie Municipali di Genova, Milano, Torino,
Roma, Recco, Busalla, Grumolo delle Abbadesse, Ronco Scrivia, Regalbuto,
Pianfei, Ritter/Renon-Klobenstein/Collalbo (Bz), Boscotrecase, Orgosolo,
S.Stefano di Cadore, Apricale, Genivolta, S.Fulminato in Valdilacrime
ed altri, dal 1967 al 1994.
- Nelle preghiere di moltissime persone in ogni parte del pianeta, accomunate
tutte dal fatto di essere suoi creditori.
Non mi scandalizza che alcune di queste cose
siano false, mi terrorizza il fatto che tutte le altre siano vere.
W.Churchill
(Conversazione
col proprio autista Reginald McAddish, poco prima del celebre discorso
alla Camera dei Pari del 12 marzo 1943 -presente Re Giorgio-, citato dal
Professor W.A. Stanford il 18 novembre 1986 alla cena dei docenti della
Columbia University, commentando i bilanci della stessa)
|
|